mercoledì 9 luglio 2008

Mostre - Eventi






MOSTRA VIDEO-MONTAGGIO A LECCE
"MAESTRI SCULTORI ITALIANI"
PROGRAMMA CONTENITORE DI EMOZIONI
Lo scultore GIANPIERO DE SALVO espone in questa mostra N° 6 opere:

- Drago Guardiano
- Wolfen che emerge dal fitto fogliame...
- Dragone con Guerriero in sella
- Maschera di Drago del Caos
- Dragone nero in foglia D'oro
- Dragone D'Oro
La mostra "Maestri Scultori Italiani" è orientata alla preselezione per la BIENNALE ITALIANA del 2008.
Curato da Raffaele De Salvatore (Direttore Responsabile di Euroarte)


CONTENITORE DI EMOZIONI - BIENNALE IN TOUR
Mostra collettiva a Baveno (Verbania) - sala consigliare dal 24/05/2007 al 07/06/2007
Gianpiero De Salvo espone:

- Silver Dragon (Arte funzionale)
- Maschera di Drago del Chaos

Sul sito www.artevariante.it sono state caricate le foto, il filmato e la rassegna stampa della mostra collettiva a Baveno (Verbania) "Biennale in Tour"
Per avere maggiori informazioni, andare su
www.artevariante.it/Biennaleintour.htm

1° Meeting Internazionale di Arte Contemporanea.
Dal 12/08/2007 al 19/08/2007 - esposizione a Ferrandina (MT) presso il Chiostro di San Domenico (un bellissimo chiostro del 500'..)
Gianpiero De Salvo espone il "Silver Dragon".
Responsabile dell'evento: l'amico e artista Tommaso Fabbrizio.
http://www.tommasofabbrizio.blogspot.com/

SEGNI 20 X 20 - RASSEGNA INTERNAZIONALE
Rassegna internazionale per opere nel formato di 20 x 20 cm. che si terrà a Torino nel mese di dicembre presso la sede della cavallerizza reale. Tra poco on line sul sito www.segni20x20.it
Il bando di partecipazione per info: D.Terr Press Office 340.2548006 dterr.info@gmail.com
Gianpiero De Salvo espone n.° 2 maschere di drago in ceramica.
Le due maschere sono state realizzate in ceramica di Sevres (Francia), sono entrambi assemblate su pannelli in legno, misura 20 x 20 cm.
I pannelli sono stati dipinti in nero acrilico monocromo ma conservano le venature in rilievo del legno di conifera utilizzato, il Larice d'America.
Inaugurazione a Torino giovedì 06/12/2007
Maneggio Chiablese in Via Verdi n.ro 9
nel complesso della Cavallerizza Reale.
Dal 06/12/2007 al 30/12/2007.

Gianpiero De Salvo presenta "Madre Terra".
Collettiva a Torino dal 11/09/2009 al 27/09/2009.

Critiche e Recensioni.

RECENSIONE - CRITICA
della Dott.ssa Valeria Lombardi;

Sono fermamente convinta che l'unica cosa che manca per davvero a Gianpiero De Salvo siano i mezzi propriamente finanziari, non certo nè espressivi ,nè tanto meno tecnici.
Con quei venali mezzi potrebbe donarci l'apoteosi della Sua arte facendo immensi draghi licantropi e lupi immensi non per volerci spaventare, ma per sottolineare l'abilità a forgiare la materia impiegata, spingendosi persino oltre al naturale.
Certo quello che poi forse non facilità è anche il gusto, il filone intrapreso da Gianpiero DeSalvo ovvero quello definito come "Fantasy" .Un sentire prettamente di stampo anglossassone e non nostrano. Tanto che nonostante tutto quello appena enunciato sopra, lo fa come sobbalzare ad una resa di un filone kitch con quelle venature a vernice e che davvero non lo si meriterebbe!!!! Ciò che rende amabile e dà non scartare questo giovane artista è il Suo darsi, impiegarsi per creare a mano, ai nostri tempi, con solo ausilio di sapienti attrezzi da scultore, come sgorbie, ecc.
Opere uniche, forgiate doppiamente anche dalla fisica fatica: elargendo così raffinati dettagli, particolari. Ed a furia di soffermarmi su tali Sue opere mi è parso per un attimo di immergermi nella 8° novella della V° giornata del Decameron con Nastagio degli Onesti. Plaudo per il Suo sapere tecnico e gli auguro presto di potere essere adeguatamente apprezzato.
VALERIA S.LOMBARDI
Dott.ssa in Storia dell'arte contemporanea
laureata c/o Università Statale di Milano.

http://www.artevariante.it/Biennaleintour.htm

Critica del Dott. Romeo Aracri al "Silver Dragon".
Opera dalla plastica eleganza in cui le forme sfidano lo spazio-tempo con una leggerezza accuratamente studiata. Particolari attentamente curati in una distribuzione che esalta la figura in una ricerca della perfezione artistica ottenuta dalla magistrale manipolazione del materiale che si curva alle esigenze dell’autore. Composizione fantastica, mentale, psicologica, emozionale, onirica dove gli atomi e le molecole diventano flussi del pensiero e si plasmano in curve, artigli, occhi, ali, dominati dal talento e dal genio dell’artista che elabora la materia come un racconto catturando atmosfere orientali dal fascino misterioso, intrigante. Visione del sogno dove la raffinata concretizzazione trova la sua maestosa bellezza nella fiera disposizione della testa cosi coinvolgente che pare proiettare lingue di fuoco oppure nelle evoluzioni della coda che fa assumere a tutto il contesto una geometrica delicatezza, oppure nella forte e sicura presa degli arti che stanno per spiccare il volo, oppure nelle ali che nella loro convergenza sul corpo centrale chiudono armonicamente la figura. Stratificazione di colori sulla materia che rivelano una particolare tecnica dell’uso dei pigmenti. Volumi magistralmente coniugati a vuoti che assumono la pesantezza di nuvola, aria, eterea massa o forse semplicemente dell’emozione della favola del drago chiusa in una creazione che e’ la sua esternazione del desiderio di viaggiare nell’oceano del sogno dove anche i draghi diventano amici fidati a cui confidare le proprie ansie o forse dove custodire i segreti del cuore.
Dott. Romeo Aracri
http://www.equilibriarte.org/

Arte Animalista e Art-Decò nell'arte funzionale e decorativa - Il Serpente e la Rana
































Il vasellame scolpito, decorato e con bassorilievo accompagna la vita e la creatività dell'uomo sin dai suoi albori fornendo agli uomini un valido supporto funzionale e decorativo nella quotidianità dell'esistenza. L'utilità del "vaso" promuove un'estetica dominante e funzionale nei secoli, su tutta la terra i ritrovamenti di antichi vasi hanno testimoniato quanto questo arcaico supellettile abbia fornito una valenza per ogni uso possibile, dai contenitori di preziosi alle giare piene d'olio, dalle terracotte contenenti erbe officinali ai piccoli vasetti di essenze profumate, dalle ampolle di spezie agli otri di vino in terracotta, dai bellissimi vasi delle farmacie contenenti preparazioni galeniche ai grandi contenitori per i cibi. Il vasellame restituito dalle antiche città vesuviane ha sempre costituito una preziosa fonte di informazioni sia per la qualità che per la quantità degli esemplari. Presso l'antica Roma Imperiale il servizio da tavola era composto da recipienti destinati ai cibi solidi (vasa escaria) e da quelli per contenere, versare o bere liquidi (vasa potoria). I vasi erano realizzati nei più diversi materiali, dalla più umile argilla, al vetro al pregiato bronzo e all'argento, testimonianti i diversi livelli di benessere dei proprietari. In età "augustea" si diffuse una ceramica più raffinata smaltata "brillante", prodotta sia in territorio italiano (ceramica aretina), che in altre regioni dell'impero, come la Gallia (terra sigillata). L'arte decorativa sul vasellame è tanto antica quanto presente nei nostri tempi, non a caso nell'Art-Déco sono esplose moltitudini di forme assemblate in una "fusion" con l'Arte Animalista. L'Arte Animalista è l'Arte di rappresentare gli animali. Apparsa nel 1600 per rappresentare scene di caccia, indica ancora oggi la scelta di animali come soggetti per la realizzazione di opere d'arte. Inizialmente gli animali maggiormente raffigurati nei dipinti erano cani da muta e selvaggina, ma successivamente hanno fatto la loro comparsa, bovi, uccelli, cavalli, rettili, anfibi e nel Decò moltissimi insetti tra cui le bellissime e variopinte farfalle. L'Art-Decò Deriva dall'Art nouveau di cui però rinnova le sinuosità e le formule lineari naturalistiche, prediligendo il geometrismo e l'essenzialità delle forme e delle composizioni. Negli stati coloniali, come l'India, divenne il punto di partenza del Modernismo e continuò ad essere usato fino agli anni '60. Vi fu un nuovo interesse per l'Art-Decò negli anni '80, grazie al design grafico del recente periodo, dove la sua associazione ai film noir ed alla moda degli anni '30 portò al suo uso nella pubblicità, nello styling, nella moda e nella produzione di gioielleria. Personalmente ritrovo nel supporto a tutto "tondo" del vaso, una superficie ottimale per la creazione di sculture raffiguranti scene di animali. "Il serpente e la Rana" è il primo di una lunga serie di opere che intendo produrre. Il perché di questa scelta? Beh, è facilmente intuibile, i vasi sono parte essenziale e integrante del design e dello styling che compongono l'arredamento delle abitazioni dell'uomo moderno, è un soggetto altamente fruibile, commerciale e commerciabile.

ARTE ANIMALISTA e il Natural Decò - Gli Scarabei Rinoceronte.



























L'Onthophagus nigriventris, uno scarabeo che può arrivare ad avere corna lunghe anche il 40% del corpo è riprodotto sul vaso che vedete nell'immagine. Simbolo di forza ed energia, le corna servono soprattutto per combattere i rivali, durante il periodo dell'accoppiamento e a mostrarsi virili agli occhi delle femmine. Più grandi sono, più aumentano le chance del maschio di trovare una compagna. Gli scarabei della specie Onthophagus nigriventris hanno corna molto grandi.

Le abitudini sessuali degli scarabei sono piuttosto curiose, la femmina si accoppia con diversi maschi e solo chi ha più sperma riesce a fecondarla. Probabilmente gli scarabei più cornuti, anche se sono i più quotati e riescono quasi sempre ad accoppiarsi, hanno meno possibilità di riprodursi...
Gli scarabei si nutrono degli escrementi degli animali e degli uomini. Quegli stessi escrementi, cadendo a terra ed essendo sotterati dagli scarabei, contribuiscono come concime, a nutrire le piante che crescono floride.
Lo scarabeo era il più importante tra gli amuleti dell'antico Egitto.
Usati anche come ornamento erano fabbricati con i materiali più diversi; la ceramica, la terracotta, il legno, il basalto, la pietra, l'onice, i metalli preziosi come l'oro e l'argento, i metalli più comuni come il bronzo e il rame.
L'efficacia dell'amuleto si basava soprattutto sulle reali abitudini dello scarabeo.
La leggenda narra che all'epoca esistessero solo scarafaggi maschi, che dopo aver prodotto il loro seme , lo avvolgevano su se stesso, fino a formare una pallina, per poi sotterrarla. La nuova prole prendeva vita da questo ciclo.
Lo scarabeo venne identificato con il Dio che dona la vita, cioè il Sole, poiché nel compiere il tragitto per depositare il proprio seme, compie esattamente lo stesso percorso del Sole : "muore" Ovest, per poi ricomparire il giorno seguente ad Est. Per questo motivo lo scarabeo è considerato l'amuleto che "trasforma". L'anima del defunto non moriva con lui, ma "cambiava", diveniva Spirito in grado come il Sole, di rinnovarsi ogni giorno...

Presso gli antichi egiziani lo scarabeo era ritenuto un animale di estrema sacralità, ed era identificato con il simbolo del dio sole Ra al suo sorgere: il geroglifico a forma di scarabeo ha infatti il significato di "divenire", "rinnovarsi", "risorgere". Anche lo scarabeo è spesso raffigurato con ali di falco, e non con le sue elitre aperte, come riferimento all'animale sacro del dio Sole.

Licantropi (WereWolf)





Un licantropo è un metamorfico, un essere umano o umanoide in grado di trasformarsi in qualcosa che è a metà fra un lupo e un uomo.
In forma "umana", è difficilmente distinguibile un licantropo, sebbene vi siano sempre alcuni tratti particolari che lo identificano come tale (più peloso del normale, una somatica vagamente animalesca, ciglia unite ecc. ecc.).
Tutti i licantropi, nelle loro forme animali o ibride, godono di acute capacità sensoriali molto sviluppate che possiedono nel quotidiano in forma umana, ma soprattutto dopo la metamorfosi, quali: l'olfatto, l'udito e la vista....
Alcuni animali (come cani, gatti e cavalli) non sopportano la vicinanza dei licantropi e reagiscono con terrore alla loro presenza, in qualunque forma essi siano; esistono inoltre delle particolari erbe essiccate capaci di tenere i licantropi a distanza.
Quando sono in forma animale o ibrida, i licantropi possono essere feriti solo da armi magiche o d'argento, oppure dalla magia stessa.
Alcuni sostengono che la licantropia sia una maledizione.....altri, un dono.

E’ in atto un processo inflazionistico nel mondo dell’arte contemporanea?





















Dai tempi passati sino ad ora, si è reso palesemente evidente un aumento vertiginoso di artisti, i movimenti artistici si sono gonfiati, esplosi e suddivisi in ulteriori affluenti e in svariate forme d’arte.
La grande e massiccia produzione artistica è riversata dovunque; nei musei e nelle gallerie, all’interno di enoteche e ristoranti, nelle fiere, nelle mostre personali e collettive, nei club e associazioni, nei circuiti televisivi, sui siti on-line, sulle riviste, nei negozi (persino sulle bancarelle dei mercati).
Dalla trasgressione e contaminazione degli antichi canoni figurativi, sono scaturite nuove "forme" d’arte, con dubbia creatività, con assenza di tecnica ed estetica.
Il Novecento è stato il secolo della sperimentazione, dall'abbandono del figurativismo tradizionale al passaggio di correnti artistiche apportanti linee forme e colori "libere e istintive".
Si afferma quindi una tendenza artistica definita Informale, che mette in evidenza un caratteristico atteggiamento di profonda sfiducia nei valori tradizionali della razionalità e della conoscenza. Sembra che i maestri del passato, con le grandi risorse creative e tecniche tramandate sino a noi, non contino più nulla.
Gli elementi tradizionali di espressione; linee, colori, profondità, figura, perdono significato.
Il rifiuto della ragione porta al rifiuto della forma, comunque essa sia, figurativa e non figurativa, e l'atto creativo coincide con l'agire. L'Informale per il rifiuto dell'immagine ottenuta attraverso regole consolidate e per la ricerca di immediatezza e istintività espressiva, si riallaccia all'Impressionismo tanto da essere definito anche "Impressionismo astratto" per il rifiuto della tradizione culturale. Prendono sempre più piede la pittura d'azione, la segnica e il materico, il concettuale. Sono espressioni di particolari stati d'animo dell'uomo in un mondo che è stato sconvolto dalla guerra e che è incerto sul futuro. Sembra che l'uomo attraverso l'artista, non ponendo più fiducia nella ragione, si affidi all'istinto e al caso, e che inevitabilmente trasmette attraverso queste nuove forme d’arte.
In presenza del vastissimo oceano di artisti, non esiste un criterio troppo affidabile di scelta, lo dimostra il fatto che l’artista figurativo (pittore e scultore) è immeritatamente svalutato, spodestato da colui che possiede dubbie o nulle capacità tecniche, creativo/artistiche e comunicative, posizionato come "emergente" per oscuri fini commerciali mossi dal mercato "burattinaio".
Per antonomasia o per fortuna allo stato attuale, esiste ancora una cultura artigiana dell’arte, in quanto la stragrande maggioranza di artisti presenti in territorio europeo ricerca assiduamente spazi espositivi atti a consentire la visibilità, la presentazione e la vendita delle loro opere.
Se valutiamo l’attuale ed evidente crisi in campo del lavoro, sempre più incerto, (ora è in uso il termine "flessibilità") non è poi così improbabile (anzi, è già in corso) la creazione graduale di un libero sub-mercato da parte di singoli, gruppi e movimenti artistici che creano con le loro opere, un settore parallelo al mercato ufficialmente riconosciuto. Un mercato che sta crescendo in modo vertiginoso ed esponenziale.
Questo sub-mercato si muove con regole organizzative semplici ma occultate e, con l’ausilio della tecnologia a disposizione e liberamente usata degli artisti, vengono utilizzati tutti i mezzi di divulgazione espositiva sulla rete Internet.
L’artista telematico non è più un attore singolo che opera per mezzo del suo solo genio e, come nel mondo reale esistono stili e correnti di pensiero che influenzano la produzione artistica, in questo mondo virtuale, l’artista trae stimolo e spunto per la propria attività dal lavoro di altri artisti appartenenti e "non" al suo stesso universo artistico.
In relazione all’evidente "menefreghismo" esistente identificato sul nostro territorio; le nostre risorse antiche e culturali lasciate a loro stesse, i nostri siti storici e i musei, il processo in atto descritto sino ad ora denuncia un iter inflazionistico dell’arte ufficialmente commercializzata dai grandi mercati "di parte", un’inflazione che potrebbe colpire coloro che tengono i delicati fili del business, dell’economia connessa alla divulgazione dell’arte contemporanea.
Il tempo degli orinatoi, dello sterco in scatola, dei sacchi di tela di juta, dei buchi, delle colature materiche, delle latte di vernice gettate sulle tele, dei tagli… sta per volgere al suo termine, esattamente come volgono alla fine i miti e i mostri sacri contemporanei, fautori e sostenitori dell’arte "vacua", vuota e senza merito.
In parole povere, si sta verificando una grande esplosione dinamica del "fai da te" movimentata da tutti coloro che, promuovendo la propria produzione d’arte o essendo addetti al lavoro creativo, provocano a loro volta libere dinamiche di mercato, ma con radici che nel tempo possono diventare profonde e di culto, destabilizzando nel tempo, leggi "mercatarie" movimentate dal grande business, che sono vecchie, limitative, logore e vetuste destinate ad una lenta ma inevitabile radicale estinzione.
E’ un dato di fatto, che i nostri mercati sono inondati di prodotti orientali di bassa lega artistica smerciati a basso costo. L’artista italiano è obbligato a fare i conti con tale realtà, anche se l’Italia, artisticamente non ha nulla da invidiare al resto del mondo, in quanto la qualità del nostro prodotto artistico vanta a buon merito, la definizione all’Italia di "culla dell’arte".
L’arte tornerà al suo antico status, alle botteghe d’arte, ai laboratori creativi di ricerca, riappropriandosi gradualmente della genialità, della valenza "d’eccellenza artigiana" di cui godeva meritatamente nell’antichità, ai tempi del Caravaggio, di Michelangelo, di Leonardo Da Vinci…
Gianpiero De Salvo

martedì 8 luglio 2008

Ritratto a olio realizzato da Rosella Lenci.

L'immagine del dipinto sottostante che mi ritrae, è stato
realizzato da Rosella Lenci, una pittrice, una mia carissima amica di Roma....
www.equilibriarte.org/lenci

L'ARTE FUNZIONALE E LA SCULTURA




















In
origine, il termine arte faceva riferimento a un rapporto tra produttore e prodotto, solo in seguito avrebbe anche assunto diverse valenze e designato il rapporto diretto tra prodotto e pubblico fruitore. Quello che appare (per molti) semplice artigianato, in particolare implica l’abilità necessaria per fabbricare un qualsiasi artefatto più o meno complesso, e finisce per diventare un metro di valutazione della trasmissione artistica. Ma, al di là di questa impressione, ci si sente perlopiù sprovveduti circa il significato profondo attribuibile a queste realizzazioni pratiche, estetiche, funzionali e insieme artistiche, materiali e al contempo spirituali. Per gli addetti ai lavori, arte, significa espressione di un’esperienza estetica; Sculture che si aprono rivelando porte e cassetti interni, ecco che l’arte diventa mobile utile e decorativo, l'arte diventa lampada, diventa dipinto con basamento inferiore a specchiera decorativa, può diventare ogni oggetto.... Gli oggetti di design sono compresi in questa visione, spesso e volentieri si tratta soltanto di styling e non di design vero e proprio, ma conferiscono all'arredamento una creatività funzionale unica e intelligibile. L'arte nella vita quotidiana significa anche pensare a perché le cose sono fatte come sono fatte, e pensare a come potrebbero essere trasformate, adattate e fatte meglio e come potrebbero essere d’utile ausilio al quotidiano dell’uomo. L'arte deve essere in grado di comunicare con le persone. Oggi lo può essere in pluri-modalità attraverso il design, le parole, la musica, la contaminazione e miscellanea fra i linguaggi. Nel passato l'arte comunicava con differenti strumenti di base, in qualche modo oggi, l'arte funzionale estetica diventa "educativa", che non è distaccata dalle persone, ma le interroga e le fa crescere, anche attraverso un percorso e approccio giocoso. Credo che l'arte non debba essere finalizzata necessariamente per essere esposta soltanto nelle gallerie, come non può essere nemmeno finalizzata al posizionamento statico in un salotto. L’arte funzionale sembra ritornare come "nuovo elemento" figurativo nel nostro presente, del resto i migliori artisti di tutti i tempi, erano in primo luogo abilissimi artigiani e profondi conoscitori della materia. Gente che si sporcava le mani...questa, per me è arte, al di là di ogni concettualità o futilità portata all'estremo.